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Pesto alla genovese (Frullato di basilico con aggiunta di ingredienti vari)

Pesto alla genovese (Frullato di basilico con aggiunta di ingredienti vari)

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DISCLAIMER: il seguente testo potrebbe contenere parti ritenute oscene e/o non consone al linguaggio aulico dei puristi del “Pesto alla Genovese” (diciamo che per loro quello che leggerete di seguito è come bestemmiare in chiesa).

Innanzitutto ci tengo a precisare che ho vissuto alcuni anni a Parma durante il periodo universitario.
Qui ho conosciuto un botto di genovesi, spezzini e liguri in generale, so a menadito la storia del “vero” pesto alla genovese e l’ho anche assaggiato varie volte durante le nostre capatine in Liguria. Il basilico che ho usato NON è quello della riviera ligure ma è stato comprato al Jenski Bazar, l’aglio NON è quello di Vessalico ma della nonna di mia moglie, i pinoli sono stati comperati dal verduriere del mio quartiere, il formaggio me l’ha dato mia madre, l’olio NON è ligure ma greco e soprattutto NON è stato fatto nel mortaio (non fatevi ingannare dalle foto) bensì con un robot da cucina. Quello che vi racconto di seguito quindi è un frullato di basilico con aglio, olio EVO, pinoli e formaggio stagionato. E’ comunque la cosa più vicina al pesto che sono riuscito a farmi da quando vivo in Bulgaria.

[cooked-recipe id=”1330″]

Con questo composto che noi per comodità chiameremo “PESTO ALLA GENOVESE” potrete condire vari tipi di pasta o usarlo per delle simpatiche bruschette.
Il pesto può essere fatto tutto in una volta e poi conservato in frigo per vari giorni sotto un velo d’olio

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